PASTA CON I “BROCCULI ‘FFUCATI”

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Salve a tutti!
Finalmente ho trovato un po’ di tempo per il blog. Purtroppo, negli ultimi due giorni, non mi sono neanche potuta avvicinare al computer, per cui oggi pubblico la ricetta che avevo programmato per sabato scorso. Vi mostro che fine hanno fatto gli altri broccoletti (una parte l’ho utilizzata per fare la torta salata del post precedente). Le foto purtroppo non sono granchè, io non sono una grande fotografa, ma stavolta sono venute proprio bruttine.
Si tratta di un piatto semplice, gustosissimo (soprattutto quando si utilizzano cime di broccoletti tenere), tipico della nostra cucina: i “brocculi ‘ffucati”, cioè broccoli affogati. Non so a cosa si riferisca il termine “affogati”, ho fatto una ricerca e ho trovato questo:
A ‘ffucatina era l’olio di frittura che restava in padella e che, spesso, veniva utilizzato per ” far scarpetta” con il pane.

Questa, come sempre, è la ricetta della mia mamma; io l’ho preparata come condimento per la pasta, ma si cucina comunemente anche come secondo o contorno. Anche in questo caso, non ci sono dosi precise, ma ci si regola a occhio.

Ingredienti:
cime di broccoletti
aglio
olio
vino rosso
sale
peperoncino (facoltativo)
spaghetti (anzi, i miei erano spaghettoni)
grana o pecorino grattugiati

Pulire i broccoletti e, se il gambo fosse grosso, tagliarlo a metà o in quattro per il lungo. Metterli nel tegame e farli stufare inizialmente con la sola acqua di risciacquo. Quando l’acqua si è consumata unire sale, olio, aglio (io abbondo perché mi piace che se ne senta il gusto) e peperoncino e fare soffriggere. A questo punto, unire del vino rosso (io ne ho messo circa 1 bicchiere per 500 g di broccoli), abbassare la fiamma e portare a cottura. Se necessario, unire poca acqua.
A volte, mia madre ci aggiungeva pezzetti di salame o prosciutto o mortadella (insomma, quello che aveva in casa) e, a cottura quasi ultimata, pezzettini di formaggio (sempre quello che aveva a disposizione).
Lessare la pasta, scolarla, versarla nel tegame con i broccoli e fare insaporire qualche minuto.
Una bella spolverata di formaggio (la scelta è personale) e il piatto è servito.

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È tutto. A presto,
Nata

TORTA SALATA CON I BROCCOLI

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Salve a tutti!
Ieri, dal fruttivendolo, ho comprato dei bei broccoletti. Una parte avevo già pensato di utilizzarla per un primo, di cui darò la ricetta domani. Per il resto, invece, non avevo un’idea precisa su come cucinarli; poi aprendo il frigo, ho visto che c’erano un rotolo di pasta sfoglia e altri prodotti che dovevano essere consumati al più presto, per cui ho pensato: “Vada per una torta salata!”.
Non ho pesato gli ingredienti, per cui non vi posso dare dosi precise. In linea di massima, ho utilizzato:

un rotolo di pasta sfoglia
circa 500 g di broccoletti
circa 300 g di macinato misto di maiale e vitello
cipolla
taleggio
poco grana grattugiato
vino rosso
olio, sale, pepe

Sbollentare i broccoletti.
Soffriggere in olio la cipolla tritata, unire il macinato e, quando cambia colore, sfumare con poco vino rosso. Unire i broccoletti e fare insaporire per una decina di minuti. Regolare di sale e pepare.
Rivestire una teglia con la pasta sfoglia, versarvi il ripieno, aggiungere qua e là dei pezzetti di taleggio, spolverizzare con il grana e mettere in forno già caldo a 180-200°C per circa 40 minuti.
Fare intiepidire e servire.

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Era veramente gustosa!
A presto,
Nata

TORTA PER IL BATTESIMO DI FRANCESCO

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Salve a tutti!
Siamo arrivati ad una torta che mi ha soddisfatto tantissimo, quella preparata per il battesimo del mio adorato nipotino Francesco, il 25 maggio 2014.

Quando mia sorella e mio cognato mi hanno fatto chiesto: “Te la sentiresti di preparare la torta per il battesimo di Francesco?”, sono stata felicissima ed entusiasta di lanciarmi in questa nuova avventura. Certo, “avventura” perché è vero che preparo sempre le torte per i compleanni, ma è anche vero che il Battesimo è un evento “importante”, al quale avrebbero preso parte anche parenti e amici che non hanno mai assaggiato una mia torta e non avevo nessuna certezza che sarebbe andato tutto liscio…
Comunque, non ci ho pensato su più di tanto e mi sono lanciata: ho fatto un po’ di ricerche, ho scelto i soggetti che mi piacevano di più (e che, dettaglio da non sottovalutare, pensavo sarei stata in grado di realizzare) e alla fine, insieme a mia sorella, abbiamo scelto basi e farciture e fatto il progetto della torta: due piani decorati con pochi oggetti infantili, un paio di scarpette, un trenino, un biberon e un ciuccio.

E poi sono cominciati i dubbi: se la base non viene abbastanza morbida e la crema abbastanza gustosa? Se non riesco a realizzare i soggetti che avevamo scelto per decorare la torta? Se la torta crolla, visto che è la prima volta che faccio una torta a piani? E poi la torta doveva percorrere circa 40 Km per arrivare a destinazione, l’avrei montata lì, ma i vari pezzi sarebbero arrivati tutti interi? Insomma, come mi accade sempre quando sono impegnata in qualcosa cui tengo molto, me lo sognavo pure la notte!!!

Per fortuna, tutto è andato benissimo: ho comprato tutto l’occorrente e, una settimana prima (dato che i soggetti in pasta di zucchero avrebbero dovuto essere ben asciutti), mi sono messa al lavoro. Ho iniziato dalle scarpine e… quasi subito avrei voluto rinunciare, perché proprio non volevano venire come dicevo io!!! Allora, ho fatto una pausa, mi sono rilassata, ho svuotato la mente e, con estrema calma, ho ricominciato a lavorare: i soggetti sono venuti fuori dalle mie mani come per magia, in modo del tutto naturale (li ho fatti in due giorni). Ci sono delle imperfezioni, ma sono venuti sicuramente meglio di quanto mi aspettassi!!!

Anche per il trasporto è andato tutto liscio e la torta è stata un successo, mi hanno fatto tutti i complimenti prima per l’estetica e poi, cosa più importante per me, per il gusto: figuratevi che non sono riuscita neanche a fare una foto dell’interno perché è finita in un attimo.

Eccola montata e sistemata nel frigo:

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Come si vede dalla foto, si tratta di una torta a due piani per i quali ho usato basi diverse (ma di consistenza simile) e farciture diverse, anche se penso sarebbe stato meglio fare due torte uguali.
E ora passiamo alla scheda:

1° piano
BASE                   molly cake da 30 cm di diametro
BAGNA                succo di macerazione delle fragole
FARCITURA         crema pasticcera (Renato) + fragole

2° piano
BASE                   sponge cake da 20 cm di diametro
BAGNA                al limoncello
FARCITURA         crema limone e cioccolato bianco

STUCCATURA     panna
DECORAZIONE   pdz

La ricetta della Molly cake la potete trovare nella “torta Violetta” (https://leduecucine.com/2015/01/23/torta-violetta/).
Per quanto riguarda invece la sponge cake, l’ho voluta provare anche perché ho letto che è una base abbastanza sostenuta e, quindi, adatta per torte decorate: comunque per me è un po’ troppo “pesante” e penso che non la userò spesso, perlomeno per questo tipo di torte. Ma sicuramente è una torta molto buona: anzi la voglio provare nella versione Victoria sandwich, con marmellata di fragole e panna. Ecco la ricetta:

200 g di burro morbido
200 g di zucchero
4 uova
200 g di farina 00
4 cucchiai di latte
½ bustina di lievito per dolci
scorza di limone grattugiata

Lasciare il burro fuori dal frigo fino a quando diventa molto morbido. Mescolarlo con lo zucchero e la scorza di limone, montando il tutto con le fruste elettriche. A questo punto, aggiungere le uova, una alla volta, amalgamando bene. Infine, unire, a cucchiaiate, la farina mescolata con il lievito, alternandola al latte. Versare l’impasto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati) e cuocere in forno per circa 40 minuti (regolarsi in base al proprio forno).

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Per quanto riguarda le farciture, per il primo piano ho usato una crema pasticcera mescolata a fragole. Di ricette di creme pasticcere ne ho provate veramente tante, ma questa del grande Renato Ardovino l’ho trovata veramente ottima, sia come gusto che come consistenza: infatti, l’ho rifatta molte altre volte. C’è solo qualche modifica rispetto all’originale e cioè ho usato 8 tuorli invece di 12 e usato solo amido di mais (mentre nella ricetta originale è metà di mais e metà di riso).

800 g di latte
200 g di panna
8 tuorli
300 g di zucchero
200 g di amido
mezza bacca di vaniglia
buccia di limone grattugiata
una noce di burro

Riscaldare il latte con la panna, la buccia di limone e la vaniglia. Montare i tuorli con lo zucchero e amalgamarvi l’amido setacciato. Versare tutto nel latte e, mescolando in continuazione, portare ad ebollizione e fare addensare.
Travasare la crema in un contenitore, aggiungere una noce di burro che serve a renderla più cremosa e stabile e farla raffreddare in un bagnomaria ghiacciato, coperta da pellicola per alimenti.
Volendo, una volta raffreddata, si può aggiungere qualche cucchiaio di panna montata per “alleggerirla”.

Il secondo piano, invece l’ho farcito invece con una crema al limone e cioccolato bianco che trovo divina per chi ama le creme al limone: il gusto del limone viene esaltato, l’agro viene bilanciato dal cioccolato bianco e l’aggiunta della panna la rende morbida e leggera. Insomma una crema molto fresca ed “estiva”.

100 g di burro
225 g di zucchero
3 uova e 1 tuorlo
150 ml di succo di limone
la scorza grattugiata di 3 limoni
100-150 g di cioccolato bianco
400 ml di panna montata

Sciogliere il burro a bagnomaria.
Mescolare lo zucchero con uova, tuorlo, succo e scorza di limone. Versare il tutto nel burro fuso e far cuocere a bagnomaria, mescolando sempre, fino a quando il composto velerà il cucchiaio (occorreranno circa 15 minuti): quando la crema sarà ispessita e liscia, è pronta.
Fuori dal fuoco, unire il cioccolato spezzettato e farlo sciogliere completamente. Fare raffreddare, mescolando di tanto in tanto.
Infine, incorporare la panna montata, con movimenti dal basso verso l’alto, per non smontare il composto.

Per quanto riguarda infine il montaggio delle torte, entrambe le ho appoggiate su basi di polistirolo perché venissero abbastanza alte. Dopo molte ricerche su come preparare torte a piani, ho seguito lo schema sotto riportato:
• vassoio
• polistirolo 30 cm
• vassoio sottotorta 28 cm
• torta 30 cm con pioli
• vassoio sottotorta 20 cm
• polistirolo 20 cm
• vassoio sottotorta 20 cm
• torta 20 cm

Ecco qui sotto delle “prove tecniche”:

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E le foto dei soggetti. Le scarpine:

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il trenino:

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il biberon e il ciuccio:

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e infine il fiocco:

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Bene, penso di avervi detto tutto. A presto,
Nata

“U PANITTU”

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Salve a tutti!
Ritorno, dopo quattro giorni, con la ricetta del “panittu” che in italiano suonerebbe più o meno come “piccolo pane”. Non è una ricetta tradizionale siciliana o del mio paese e il nome potrebbe trarre in inganno, perché non ha niente a che fare con il pane. Si tratta semplicemente del nome con cui mia madre chiamava un dolce che ci preparava spesso per merenda: una torta con limone e uvetta.

Insomma, è uno dei dolci della mia infanzia: quando ero piccola, mia madre molto raramente comprava delle merendine confezionate, oggi invece così diffuse (anche se io, con i miei figli, cerco di non esagerare con questi prodotti, inevitabilmente sono più diffusi e comuni di quanto non lo fossero in passato).

Mi viene da pensare quanto erano diverse le nostre merende da bambini. Oltre alla suddetta torta e a qualche altro dolce simile, mangiavamo pane (fatto in casa) con: marmellata (anche questa homemade), olio e zucchero, pomodoro strofinato su entrambi i lati della fetta e condito con sale e olio (quanto era buono!!!), nutella (beh, questa ce la concedeva…) e, più raramente con qualche insaccato. E, almeno tre volte a settimana, ci toccava mangiare l’uovo alla coque: quanto detestavo quei giorni…non mi è mai piaciuto, e non lo mangio neanche ora, perché odio la consistenza molliccia dell’albume… E mi stavo dimenticando del budino: anche questo avevo un nome tutto suo, noi lo chiamavamo “biancu” cioè bianco, nome che includeva sia quello al cacao, sia quello realmente “bianco”, cioè preparato solo con latte, zucchero, amido e scorza di limone (era il mio preferito).

Tornando al “panittu”, dunque non è altro che una torta con limone e uvetta. Ecco la ricetta:

Ingredienti per uno stampo da 24 cm di diametro
500 g di farina 00 (io uso la farina per dolci della Barilla)
400 g di zucchero
4 uova
100 g di burro liquefatto e freddo
250 ml di latte
circa 100 g di uvetta sultanina
la scorza grattugiata e il succo di 1 limone
1 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale

Il procedimento è semplicissimo: innanzitutto, mettere l’uvetta a mollo in acqua tiepida e accendere il forno a 180°C.
Sbattere bene le uova con lo zucchero, la scorza grattugiata e il succo del limone e il pizzico di sale. Sempre con le fruste in funzione, aggiungere il burro, il latte e poi, a cucchiaiate, la farina mescolata con il lievito. Infine, amalgamarvi l’uvetta, versare l’impasto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati) e cuocere in forno per circa 40 minuti (regolarsi in base al proprio forno).
Una volta raffreddato e sformato, spolverare con zucchero a velo.
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E questo è tutto. A presto,
Nata

TORTA “VIOLETTA”

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Salve a tutti!
Oggi cambiamo argomento e torniamo alla mia amata pasticceria.
Ecco un’altra torta di compleanno, questa volta per gli 8 anni (29-11-2013) di Chiara, fan sfegatata di Violetta.
La torta mi è piaciuta molto, unica pecca la pasta di zucchero che quella volta avevo deciso di comprare on-line e di cui mi sono pentita amaramente perché era troppo appiccicosa, non facile da modellare e non si è asciugata bene, per cui alcune parti hanno un po’ ceduto. Comunque, mia figlia è rimasta molto contenta e questa è per me la cosa più importante.

Ecco la scheda:

BASE                     Molly cake
BAGNA                  sciroppo alla vaniglia
FARCITURA           crema bianca senza uova
STUCCATURA       panna
DECORAZIONE     pdz, glassa reale e pennarelli alimentari

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E passiamo subito alle ricette.

La Molly cake è una base più corposa e meno asciutta del pdS, adatta per torte decorate. È anche molto buona. Da quando l’ho scoperta, l’ho utilizzata molte altre volte e non mi ha mai delusa. Qui vi do la dose che io uso per una tortiera di 24 cm di diametro, anche perché non ricordo (non avendolo scritto) le dimensioni della tortiera che ho usato allora e, quindi, neanche le relative dosi.

Molly cake (pdS alla panna):
250 g di farina 00 (io uso, come al solito la miscela per torte Barilla)
250 g di zucchero
250 g di panna da montare
3 uova
½ bustina di lievito
1 bustina di vanillina o altro aroma a piacere
Montare le uova con lo zucchero e l’aroma scelto finchè diventano bianche e spumose, occorreranno almeno 10 minuti. Incorporare, poco per volta sempre utilizzando le fruste, la farina setacciata con il lievito. Infine, montare la panna e aggiungerla al composto con un movimento dall’alto verso il basso, usando un cucchiaio. Versare l’impasto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati). Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 45-50 minuti (regolarsi in base al proprio forno).

Crema bianca senza uova:
1 l di latte
340 g di zucchero
100 g di farina 00
100 g di amido
150 g di burro fatto ammorbidire a temperatura ambiente
scorza di limone
Riscaldare il latte con la scorza di limone. Mescolare farina, zucchero e amido con un po’ di latte caldo fino a ottenere una crema liscia e senza grumi. Versare pian piano il resto del latte, mettere su fuoco basso e, mescolando con una frusta, farla addensare fino al punto voluto. Versare quindi la crema in una ciotola abbastanza ampia e ricoprirla con pellicola trasparente (in questo modo non si formerà la fastidiosissima pellicina superficiale). Per farla raffreddare più rapidamente, mettere la ciotola in un altro recipiente contenente acqua e cubetti di ghiaccio.
Lavorare il burro con le fruste elettriche per renderlo cremoso, aggiungerlo alla crema e continuare a montare per 1 minuto.
È una crema buonissima, vellutata e dal gusto delicato.

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Per quanto riguarda le decorazioni, il microfono, internamente è di carta. La pellicola, invece, è un cilindro di polistirolo e le immagini di Violetta sono state stampate, ritagliate su misura e incollate. Sulla pellicola ho poi messo le candeline, come si può vedere in una foto più avanti.
La scritta è fatta con glassa e i disegnini laterali li ho fatti con pennarelli alimentari.
Qua sotto, eccomi, mentre completo la decorazione:

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Vi lascio qualche altra foto. A presto.
Nata

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LA PASTA CON FAGIOLI COME SI FA A FIUMEDINISI

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Salve a tutti!
In questi giorni pensavo che il blog si chiama “Le due cucine – la cucina di casa in Calabria e Sicilia”, quindi si presuppone che ci si debbano trovare anche ricette tipiche delle nostre zone, mie (Fiumedinisi, provincia di Messina) e di mio cognato (Cosenza) che ha già postato qualcosa del genere. Io, invece, non vi ho ancora proposto nessuna ricetta fiumedinisana…devo rimediare.
Lo farò con una ricetta molto semplice, “banale” nella sua realizzazione (ho avuto anche qualche dubbio se postarla o meno) e che noi prepariamo molto spesso durante la stagione invernale: pasta con i fagioli e finocchietto selvatico.

Premetto che comunemente si usano i fagioli secchi, ma io ogni tanto la preparo con i fagioli freschi che congelo alla fine dell’estate ed è ugualmente buona.
Inoltre, questa volta, come formato di pasta ho usato le conchiglie rigate, ma la morte sua sono gli spaghetti rotti che purtroppo non posso usare spesso perché a mio marito non piacciono…ogni tanto lo devo pur fare contento!!!

Detto questo, passiamo alla ricetta. Ah, non ci sono dosi precise perché ognuno mette gli ingredienti a occhio, in base ai propri gusti: a me personalmente piace abbondare con i fagioli (del resto, ogni volta che cucino i legumi, metto poca pasta).

Ingredienti:
fagioli secchi
patate
finocchietto selvatico
pasta
sale e olio d’oliva
peperoncino (facoltativo, io non lo metto)

Mettere i fagioli in ammollo (io li metto la sera per cucinarli l’indomani a pranzo).
In una pentola, mettere in acqua fredda i fagioli e le patate tagliate a tocchettini (l’acqua deve coprire abbondantemente i legumi) e far cuocere per circa 2 ore a fuoco moderato.
Sciacquare il finocchietto, tagliarlo in pezzi, aggiungerlo ai fagioli e proseguire la cottura per circa 1 ora.
A questo punto, salare, unire, se necessario un po’ d’acqua e aggiungere la pasta (io cerco di non abbondare con l’acqua perché il brodo mi piace abbastanza ristretto).
Servire ben caldo con olio d’oliva e, se piace, con peperoncino.

Per oggi è tutto. A presto,
Nata

LA “FOCACCIA” DELLA MAMMA. O E’ UNA PIZZA?

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Salve a tutti!
Che profumino c’era ieri sera in cucina!!! Una volta a settimana, più o meno, preparo la focaccia. Beh, io la chiamo focaccia, ma l’impasto è quello della pizza: il fatto è che, per me, la vera pizza è quella cotta nel forno a legna. Inoltre, io stendo l’impasto ad uno spessore che non è né di una pizza né di una focaccia. Insomma, qualunque cosa sia, mia madre, da cui ho imparato, l’ha sempre fatta così e a noi piace esattamente in questo modo.

Mi ha sempre affascinato il processo di lievitazione, pensare che pochi e semplici ingredienti possano trasformarsi in prodotti gonfi, soffici, morbidi, buonissimi… è qualcosa di straordinario e affascinante. Pensiamo al pane: non è altro che un impasto di farina, acqua, sale che, grazie al lievito, diventa un alimento così buono che tutti, chi più chi meno, lo consumiamo giornalmente e non riusciamo a farne a meno (a proposito di pane, sto imparando a farlo anch’io, ma di questo parleremo un’altra volta). Oppure pensiamo al pan di Spagna: uova, zucchero e farina che, lavorati a dovere, si trasformano in quella che è la base più usata nella pasticceria italiana per torte e dolci vari (anche del pan di Spagna parleremo più a fondo in un’altra occasione).

Se però con le torte non ho mai avuto grossi problemi (tranne qualche rara eccezione, mi sono venute sempre soffici e morbide, anche se magari in qualche caso non erano buone come mi sarei aspettata… ma questo è un altro discorso), con i lievitati salati non ho sempre avuto un buon rapporto, anche se ne sono sempre stata golosa.
Parlando in particolare della “focaccia”, fino a pochi anni fa, mia madre aveva l’abitudine di prepararla una volta a settimana, per cui … che bisogno c’era che imparassi pure io? Poi, per situazioni varie che si sono venute a creare, questa consuetudine si è persa e, quindi, o imparavo a prepararla io oppure ne avremmo fatto a meno.
I primi tentativi sono stati un completo fallimento, nonostante seguissi alla lettera i consigli di mia madre e non vi dico il nervoso che mi veniva. Poi, siccome sono una testona e, quando mi metto in testa una cosa, ci devo provare fino allo sfinimento, alla fine ci sono riuscita. e, una volta partita, chiaramente, non mi sono fermata a questo, ma ho sperimentato con successo anche altri impasti.

E, dopo questo panegirico, passiamo alla ricetta della “focaccia della mamma”:
1 Kg di farina 00
circa 500 ml di acqua tiepida
un cubetto di lievito di birra (25 g)
circa 3 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di zucchero
circa 6 cucchiai di olio d’oliva (io ne metto una quantità a occhio)

Mescolare la farina con il sale e fare la fontana. Mettere nel buco l’acqua, sciogliervi il lievito e lo zucchero, aggiungere l’olio e cominciare ad impastare: è importante che l’impasto rimanga abbastanza morbido, altrimenti non lieviterà bene e la focaccia non sarà abbastanza morbida.
Lavorare bene l’impasto per una decina di minuti e poi metterlo a lievitare: in inverno, io lo metto in una ciotola, la copro con un canovaccio, avvolgo il tutto in un plaid e, se è necessario, lo metto nel forno (spento, naturalmente), per evitare correnti d’aria. Se, invece, fa abbastanza caldo, lo faccio lievitare tranquillamente a temperatura ambiente, sempre coperto con un canovaccio. Occorreranno da 1 ora a 2 ore -2 ore e ½, in base proprio alla temperatura.
A questo punto, bisogna stendere l’impasto nelle teglie oleate e farcire a piacere. Nel mio caso, non devono mai mancare una margherita e una margherita con wurstel (che non ho fotografato). Oltre a queste, c’erano:

metà margherita e metà con i wurstel:

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tonno e cipolla (di solito la cipolla mi piace metterla cotta, cioè la faccio stufare con olio e un goccio di acqua, ma ieri sera non avevo tempo e l’ho messa cruda):

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pomodoro, lattuga, formaggio e per metà con prosciutto cotto e per l’altra metà con pancetta (la dovevo consumare):

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Cuocere in forno già caldo a 200-250°C per circa 15 minuti (è il tempo di cottura di una teglia).
Qui sotto le foto delle focacce già cotte:

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È buona anche il giorno dopo, fredda o riscaldata in padella: anzi devo dire che, volutamente ne preparo in abbondanza, così che ne resti per l’indomani.
A presto.
Nata

TORTA CON I GHIRIGORI

2013-10-27 11.27.52
Salve a tutti!
Rieccomi con una torta molto semplice, preparata per il compleanno di mia sorella il 26 ottobre 2013. Non sapevo come chiamare questo dolce, chiamarlo semplicemente “torta decorata con panna”, come avevo pensato prima, mi sembrava troppo banale. E, quindi, vai con i ghirigori!!! Ma resta comunque una decorazione molto semplice.

Vediamo subito la scheda:

BASE                   torta allo yogurt ai frutti di bosco
BAGNA                sciroppo di acqua e zucchero con rum
FARCITURA         mousse al cioccolato bianco
DECORAZIONE   panna e glassa colorata

Ecco le ricette:
Torta allo yogurt (com’è noto, si usa il vasetto dello yogurt come misurino):
3 uova
1 vasetto di yogurt ai frutti di bosco da 125 g
2 vasetti di zucchero
3 vasetti di farina
½ vasetto di olio di semi
½ vasetto di latte
1 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale.
Mescolare le uova con lo zucchero e il sale, unire yogurt, olio e latte e amalgamare bene. Aggiungere la farina setacciata con il lievito e sbattere fino ad ottenere un composto omogeneo. Versare l’impasto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati). Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 35-40 minuti (regolarsi in base al proprio forno).

Mousse al cioccolato bianco:
300 g di cioccolato bianco
80 g di zucchero
4 tuorli
300 ml di panna da montare
4 fogli di colla di pesce (8 g)
Ammollare la colla di pesce in acqua fredda per 10 minuti.
Fondere a bagnomaria il cioccolato spezzettato. In un pentolino, portare a ebollizione 100 ml di acqua con lo zucchero e far cuocere 7-8 minuti, finchè lo sciroppo diventerà denso e trasparente. Lavorare i tuorli con le fruste elettriche per renderli ben spumosi e versarvi a filo lo sciroppo caldo, lavorando rapidamente con le fruste in funzione, finchè il composto risulterà freddo.
Aggiungere il cioccolato, la colla di pesce strizzata e sciolta in poca panna calda e poi la panna montata e far riposare in frigo per almeno 3 ore.

Una torta veramente deliziosa, da leccarsi i baffi!!!
Vi lascio qualche altra foto:

2013-10-27 11.28.07

2013-10-27 11.28.50
A presto.
Nata

TORTA AL COCCO

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Salve a tutti!
Ecco un’altra torta molto semplice, ma buonissima.
Ho provato varie ricette di torte al cocco, ma questa è in assoluto quella che preferisco, molto morbida, non estremamente dolce e il cocco si sente al punto giusto (altre ricette che ho provato risultavano un po’ stucchevoli). Passiamo dunque alla ricetta.

Ingredienti per uno stampo da 24 cm di diametro:
150 g di burro liquefatto e tiepido
150 g di zucchero
4 uova
200 g di farina 00 (io uso la farina per torte della Barilla)
200 g di farina di cocco
1 bustina lievito per dolci
150 ml di latte*
circa 50 ml di rum*
1 pizzico di sale
Per decorare:
3 cucchiai di marmellata (gusto a piacere, la mia questa volta era ai frutti di bosco)
poca farina di cocco

*oppure 200 ml di latte e 1 fialetta di aroma al rum (quello della Paneangeli)

Montare le uova con lo zucchero, il sale e il burro fino ad ottenere una massa spumosa e gonfia (è importante per ottenere un dolce morbido).
Unire il latte e il rum e, alla fine, a cucchiaiate, le farine mescolate con il lievito e amalgamare bene.
Versare l’impasto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati). Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 35 minuti (regolarsi in base al proprio forno).
Una volta che il dolce si è raffreddato, spalmare la marmellata sulla superficie e cospargere con la farina di cocco.

Vi lascio qualche altra foto. A presto.

Nata

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TORTA TOPOLINO

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Salve a tutti!
Questa torta, di cui all’epoca sono rimasta veramente soddisfatta, l’ho preparata per il 2° compleanno di mio figlio Sebastiano, il 18 ottobre 2013.
Questa volta ho usato pasta di zucchero comprata e mi sono trovata molto meglio che con quella fatta in casa.

Topolino è stato “costruito” con la tecnica 2D, una tecnica relativamente facile che permette di ottenere dei buoni risultati anche per i meno esperti di sugar art. Bisogna solo avere un po’ di pazienza e precisione nel collegare i vari pezzi, come se si facesse un puzzle.
Prima o poi, conto di fare un tutorial per spiegareil procedimento che ora, invece, vi descriverò per sommi capi. Per prima cosa, bisogna stampare il disegno della grandezza che dovrà avere una volta posizionato sulla torta: è meglio scegliere soggetti che non abbiano molti “pezzi” piccoli. Ora bisogna ritagliare i vari pezzi di diverso colore, posizionarli sulla pasta di zucchero stesa non troppo sottilmente e ritagliarne i contorni.
A questo punto, basta “collegare” i vari pezzi. Io ho poi ripassato i contorni e ho disegnato alcuni particolari (come gli occhi, le dita, le pieghe delle scarpe, il filo dei palloncini e le stelle filanti) con pennarello alimentare nero. Anche la scritta “Buon compleanno” è fatta con pennarello alimentare azzurro.

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Detto questo, passiamo alla scheda della torta:

BASE                       alternativa al pdS di Raff da 24 cm di diametro
BAGNA                    sciroppo alla vaniglia
FARCITURA             crema mascarpone e nutella
STUCCATURA          panna
DECORAZIONE        pdz e pennarelli alimentari

Passiamo alle ricette, quella dell’alternativa al pdS di Raff l’ho trovata su Cookaround, ha una consistenza simile al pdS ma è più soffice e profumata. Della crema mascarpone e nutella ho trovato più versioni, con diversi dosaggi degli ingredienti: ho voluto provare questa in cui la quantità di nutella non è molto elevata (ho messo 6 cucchiai rasi) per non coprire molto il gusto del mascarpone e devo dire che è venuta veramente buona e gustosa.

Alternativa al pdS di Raff:
5 uova
200 g di zucchero
220 g di farina (io uso la miscela per torte della Barilla)
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina (o scorza grattugiata di limone o altro aroma a piacere)
80 g di burro liquefatto e freddo
Sbattere a schiuma i tuorli con 5 cucchiai di acqua bollente, unire lo zucchero e la vanillina (o altro aroma) e continuare a sbattere fino ad ottenere una massa spumosa (come si fa per il pdS). Montare gli albumi a neve fermissima con un pizzico di sale e incorporarli al composto. Ora aggiungere, poco per volta e mescolando con un cucchiaio dal basso verso l’alto, la farina e il lievito setacciati. Infine , unire il burro sempre con lo stesso movimento. Versare l’impasto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati). Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 25-30 minuti (regolarsi in base al proprio forno).

Crema mascarpone e nutella:
500 g mascarpone
6 cucchiai nutella
200 ml panna montata
Il procedimento è semplicissimo: basta mescolare bene il mascarpone e la nutella e poi amalgamarvi la panna montata.
Ecco qualche altra foto:
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Oltre alla torta, ho preparato anche un piccolo buffet con l’aiuto di mia madre con la sua buonissima focaccia. Purtroppo ho fotografato solo qualcosa:
quiche lorraine:
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sfoglia con cipolle (prima cotte in padella con olio) e tonno:

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Non ho invece fotografato:
tramezzini con:

prosciutto cotto, lattuga e maionese
cipolline sott’olio e maionese
tonno, lattuga e maionese

focaccia con:

pomodoro e formaggio (galbanino)
pomodoro, lattuga, acciughe e formaggio
pomodoro, wurstel e formaggio
pomodoro, funghi trifolati, prosciutto cotto e formaggio
pomodoro, lattuga, prosciutto cotto e formaggio

Bene, è tutto. A presto.
Nata