Calamari “ammollicati” al forno

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Salve a tutti!

Non so nel resto d’Italia, ma qui stiamo boccheggiando dal caldo! Speriamo che sia solo un’ondata, altrimenti non so se ce la farò a resistere, il caldo lo tollero poco, decisamente sopporto meglio il freddo. La stagione ideale per me sarebbe la primavera…se la facesse!!! Mi ricordo che solo un anno ho desiderato fortemente che arrivasse l’estate, esattamente quando Chiara aveva tre anni: con l’ingresso all’asilo,  dall’inizio di gennaio fino alla fine di marzo ha “portato a casa” influenza, raffreddore, virus intestinali e altro, contagiando la sorella (che non aveva neanche 1 anno)…insomma, per 3 mesi, una delle due (o a volte tutt’e due insieme) stava male…quindi capirete che desiderassi fortemente la fine dell’inverno!!!

Tornando a noi, ultimamente non ho cucinato tanti piatti nuovi, anzi soprattutto piatti sbrigativi e mi dispiace anche di non essere molto presente per ora, ma sono abbastanza impegnata, visto che tra 1 mese (il 7 giugno), Chiara farà la Prima Comunione e devo ancora sbrigare un pò di cose…quindi in questo mese sarò latitante e mi scuserete se non sarò molto presente neanche sui vostri blog…

Il piatto che vi propongo oggi l’ho cucinato qualche settimana fa, dei buonissimi calamari ammollicati cotti al forno. Non ho pesato niente, quindi…fate a occhio.

 

Ingredienti:

calamari

pangrattato (io ho usato mollica di pane casereccio grattugiata)

aglio

prezzemolo

poco grana grattugiato

buccia di limone grattugiata

olio

Pulire i calamari (o farseli pulire dal pescivendolo, come ho fatto io) e tagliarli a grossi pezzi. Lavarli e asciugarli.

Preparare la “mollica”: se usate il pangrattato, conviene inumidirlo con poca acqua per renderlo più morbido (almeno io faccio così, quando non ho la mollica di pane fresco). In un contenitore abbastanza largo, mescolare il pane con aglio e prezzemolo tritati finissimi, la buccia grattugiata del limone, poco grana grattugiato e un pò d’olio.

Mettere i calamari, pochi per volta, nel pangrattato, rivestirli bene e sistemarli, man mano, in una teglia oliata.

Cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 15 minuti (regolarsi in base al proprio forno, per me sono stati sufficienti, bisogna fare in modo che non  diventino gommosi).

Siccome a mio marito era piaciuto il condimento usato per le ope, ho cotto in padella della cipolla tritata non molto finemente con qualche pomodorino e l’ho servito insieme ai calamari.

A piacere, potete spruzzare anche un pò di succo di limone.

 

Per oggi vi saluto. A presto (spero),

Nata

 

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“FAVI E PISEDDI SCATTÌATI”

La settimana scorsa abbiamo abbiamo mangiato le prime fave e i primi piselli freschi. Ogni anno i primi piatti che preparo con queste primizie sono la pasta con fave e patate e, appunto, “favi e piseddi scattìati”. Onestamente non so il perchè di questo nome perchè scattiato/scattiata nel dialetto siciliano significa ‘pazzo/pazza’, più precisamente una persona che ha perso il lume della ragione e sarebbe capace di compiere qualsiasi azione.

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E’ un piatto tipico del messinese, credo, comunque sicuramente lo è del mio paese. Si può servire come contorno o anche come secondo piatto. Ecco la ricetta, fatta con ingredienti molto semplici, chiaramente è quella “di famiglia”.

Ingredienti:

cipolla

fave

piselli

patate

menta (facoltativa, ma ci sta veramente bene)

sale

olio

pepe (facoltativo)

 

La preparazione è estremamente semplice. Affettare la cipolla (a me piace non troppo finemente) e farla appassire in olio. Aggiungere fave e piselli (non devono essere troppo duri) e le patate tagliate a tocchetti e fare insaporire. Salare, pepare, unire qualche foglia di menta e portare a cottura, unendo, se necessario, pochissima acqua calda. Il tempo di cottura ovviamente dipende da quanto sono tenere le verdure, le mie erano veramente molto tenere e in 15 minuti erano pronte.

Mia madre, a volte, aggiunge anche qualche cuore di carciofo.

Tutto qua. A presto,

Nata

CROSTATA RIPIENA DI FRAGOLE

Pubblicazione2 Buona serata a tutti!

Avete passato un buon 1° maggio? Spero proprio di sì.

Noi fino a ieri sera non avevamo fatto alcun programma, poi stamattina, volendo comunque uscire di casa, vista anche la magnifica giornata, siamo saliti in macchina e ce ne siamo andati a Taormina. Non abbiamo fatto niente di speciale, una passeggiata sul Corso, pranzo a base di pizza in un ristorantino e, nel pomeriggio, un giro nella “Villa duca di Cesarò”  dove i bambini si sono divertiti a dar da mangiare ai pesciolini di una fontana e alle colombe che, vedendo cibo, li hanno attorniati. Infatti, subito dopo, i bambini hanno cambiato passatempo, giocando a rincorrere e cacciare le povere colombine. Hanno anche fatto amicizia con un pappagallo, messo in una gabbia là vicino, incuriositi dal modo in cui portava alla bocca i pezzetti di cracker che gli hanno offerto.

Verso le 17:00 eravamo già di ritorno a casa.

Passando alla ricetta di oggi, si tratta di una buonissima crostata ripiena con le fragole. Proprio ieri scrivevo in un commento a Immacucina che, fino a pochi anni fa le fragole nei dolci le usavo poco, come guarnizione insieme alla panna o mischiate alla crema pasticcera nelle farciture. Ho poi scoperto che sono molto buone anche come ingrediente di torte da credenza, muffin e simili. La torta di oggi ne è un ottimo esempio.

Ingredienti per uno stampo da 20 cm di diametro:

180 g di burro morbido

180 g di zucchero

350 g di farina

1 uovo e 1 tuorlo

semi di vaniglia

un pizzico di sale

1 cucchiaino di lievito per dolci

circa 350-400 g di fragole

la scorza grattugiata di 1 limone

3-4 cucchiai di zucchero di canna

 

Mescolare il burro morbido con lo zucchero fino a ottenere un composto omogeneo. Unire l’uovo e il tuorlo e si semi di vaniglia, poi la farina setacciata con il lievito e un pizzico di sale e amalgamare bene: io inizialmente uso le fruste a spirale, poi, quando gli ingredienti si sono ben mescolati, impasto con le mani formando un panetto. Metterlo in frigo per almeno mezz’ora.

Preriscaldare il forno a 180°C.

Riprendere il panetto dal frigo, dividerlo in due parti di cui una più frande dell’altra. Stendere la parte più grande, rivestendo con essa la tortiera imburrata e infarinata, poi mettervi sopra le fragole affettate e cospargerle con la buccia di limone e 2 cucchiai di zucchero di canna.

Ricoprire il tutto con l’altra parte di pasta, richiudere bene i bordi, distribuire sopra i restanti 2 cucchiai di zucchero di canna e infornare per circa 30 minuti.

Far raffreddare bene e sformare.

E’ risultata veramente deliziosa, da rifare sicuramente!!!

Alla prossima,

Nata

 

 

CANNERONI RIGATI CON SCAROLA E ACCIUGHE

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Oggi vi lascio un primo piatto velocissimo, condito con un sughetto (molto gustoso a parer mio) fatto all’ultimo minuto mentre cuoceva la pasta. Dapprima, non avevo pensato di farne un articolo, poi assaggiandola, ci è piaciuta molto e, quindi, ho scattato giusto due foto (infatti, ho anche lasciato la forchetta nel piatto!!!).

Come mi pare di aver detto qualche altra volta, la scarola, a meno che non sia molto tenera, non mi piace consumarla cruda in insalata. Invece, la utilizzo molto nei sughi per condire la pasta, nelle focacce e nei pitoni…insomma cotta (mio marito ogni tanto la mangia anche semplicemente lessata e condita con un filo d’olio).

Passiamo dunque alla semplicissima ricetta in cui, tanto per cambiare, non ho dosi esatte.

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Ingredienti:

scarola

cipolla (io ho abbondato)

qualche pomodorino

qualche filetto d’acciuga sott’olio

canneroni rigati (o altro formato di pasta a piacere)

grana grattugiato (facoltativo)

olio e sale

 

Soffriggere brevemente la cipolla, tagliata a listerelle non troppo sottili, in poco olio.

Unire la scarola tagliata a pezzi piuttosto grandi e, quando comincia ad appassire, aggiungere i pomodorini a pezzettini e le acciughe.

Cuocere giusto il tempo per far sciogliere le acciughe, se necessario regolare di sale e spegnere.

Nel frattempo, lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e condirla con il sughetto.

A me piace spolverata con poco grana.

Per oggi è tutto. A presto,

Nata

 

 

 

MOOD MUSIC TAG

Un altro post che esula dalla cucina, ma non più di tanto, visto che spesso quando cucino, ascolto musica.
Innanzitutto ringrazio Cix79 per avermi nominato a partecipare a questo tag musicale.

Ecco le semplici regole se deciderete di partecipare dopo essere stati taggati:
– Per partecipare devi essere stato taggato almeno una volta
– Scegli almeno 5 tracce musicali (o più) che rispecchino alcune emozioni o stati d’animo al positivo.
– Tagga almeno 5 blogger (o anche di più ) e avvisali di averli taggati
– Cita il mio blog all’interno del tuo articolo con link diretto o esteso: GHB Memories – https://ghbmemories.wordpress.com/, scrivendo che l’idea è partita da qui
– Se vuoi spiega anche brevemente perché hai scelto alcune tracce piuttosto che altre

Mi piace ascoltare musica di vario genere, dipende anche dallo stato d’animo del momento. Non è stato facile scegliere 5 canzoni, ho messo quelle che mi sono venute per prime in mente. Avrei voluto mettere anche i video, come ha fatto Cix79, ma…devo ancora capire come si fa. Quindi, accontentatevi dei titoli.

Se è vero che ci sei – Biagio Antonacci
Mi piacciono tutte le sue canzoni, di cui l’amore è il filo conduttore: amori appena sbocciati, amori finiti o amori contrastati o amori a senso unico. La canzone che ho scelto è in realtà un po’ malinconica, perché esprime la tristezza di “guardare e girare il mondo da soli” (lo ero un po’ anch’io nel periodo in cui è uscita) ma afferma anche la gioia di poterlo fare in due (l’avrei scoperto qualche anno dopo!): “con i tuoi i occhi e le tue gambe io riuscirei a girare il mondo e a guardare quell’immenso”.

Meraviglioso – Negramaro
…”il sole, il mare, la vita, l’amore, il bene di una donna che ama solo te, la luce di un mattino, l’abbraccio di un amico, il viso di un bambino”: un invito a gioire delle piccole cose che “danno sapore alla vita”.

Feeling good – Michael Bublè
Mi piace il suo modo di cantare e questa canzone, in particolare, esprime positività (e si riallaccia alla precedente)

Magnolia – Negrita
Uno dei brani più famosi di questo gruppo, che ci ha regalato tante canzoni orecchiabili, ma mai banali o scontate.

Bailando (versione in spagnolo) – Enrique Iglesias con la partecipazione di Descemer Bueno e Gente de Zona
Chiudo “in leggerezza” con una canzone che è stata il tormentone dell’estate scorsa e che mi piace soprattutto per la musica.

 

Fatto questo, passo alle nomination:

il sabato mattina

Ezia & Antonia

Stravagaria

Giovanna

Signorina Rottermeier

 

A presto,

Nata

 

LIEBSTER AWARD 4.0

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Torno con un nuovo tag a cui sono stata invitata da ideepensharing , Dolce & Salato Senza Glutine e Primo non sprecare che ringrazio!
Le regole Liebster Award sono:
Fare un elenco di 10 blog
Rispondere a 10 domande
Proporre 10 domande
Mettere il logo del Liebster Award sul proprio blog

Avendo avuto il tag da più blog, ho pensato di scegliere alcune domande da ognuno. Ecco le mie risposte:

Cosa preferisci cucinare? I dolci, i primi piatti e i lievitati salati.
Adori viaggiare? Più che altro, mi piacerebbe farlo. Spero che, quando i bambini saranno un po’ più grandi, riusciremo a realizzare questo desiderio che non è solo mio (mia figlia Chiara soprattutto, forse perché è più grande, sogna di fare tanti viaggi).
Il viaggio che ti è rimasto nel cuore? Qui cado nella banalità, ma sia perché lo è stato veramente, sia perché non ho fatto tantissimi viaggi, dico il viaggio di nozze, una stupenda crociera nel Mediterraneo.
La cosa più importante per te? La salute.
Adori mangiare dolci? Beh, guardando il blog, si intuisce facilmente….Solo durante la prima gravidanza, non volevo sentirne neanche l’odore!!!
Il tuo peggior difetto? Perdo facilmente la pazienza.
Quanti libri leggi in un anno? Innanzitutto, leggere mi piace molto. Fino a pochi anni fa, riuscivo a farlo più spesso, ora per motivi vari ho un po’ rallentato e non sono in grado di quantificare.
Qual è il tuo momento relax preferito? Sicuramente la sera, quando i bambini sono andati a dormire, le faccende sono bene o male sistemate e mi posso sedere sul divano a fare qualche lavoretto (per ora sto preparando i centrini all’uncinetto per la Prima Comunione di mia figlia) e a guardare la televisione, soprattutto quando mio marito si addormenta e la smette di fare zapping da un canale all’altro!
Il giorno più bello della tua vita? Anche qui sono banalissima, ma, a pari merito, il giorno del mio matrimonio e quelli in cui sono nati i miei figli.
Se potessi cambiare una cosa nella tua vita, quale sarebbe? Premettendo che, per le cose veramente importanti, sono soddisfatta di quello che ho, se proprio avessi la possibilità di modificare qualcosa, direi il fisico, per l’esattezza vorrei essere più magra.

Le altre domande le “passo” ai blog che nomino:
1. Qual è Il tuo piatto preferito?
2. Quante paia di scarpe hai?
3. Ad una festa, ti butti sul dolce o sul salato?
4. Quale tipologia di blog segui per la maggiore?
5. 1. Qual è il viaggio più bello che hai fatto?
6. Perchè hai deciso di aprire un blog?
7. Cosa ti piace scrivere di più nel tuo blog?
8. Di cosa parli nel tuo blog?
9. Un’esperienza positiva nella tua vita?
10. Un tuo difetto e un pregio?

Le mie nomination:
Condividere la cucina
Tacchi e pentole
Blamod
L’allegra bottega
Prova le ricette di Cetty
La dolce pasticceria
Pensieri, riflessioni ed emozioni..
la mia casa shabby
Sharoon vanity blog
Ely’s kitchen

Urge una modifica, perchè mentre scrivevo l’articolo è arrivata un’altra nomina da parte di She will be a star che chiaramente ringrazio.

E mi sembra giusto rispondere a qualche domanda:

Qual è il lavoro dei tuoi sogni? Sono laureata in Scienze Biologiche e mi sarebbe piaciuto lavorare in un laboratorio di ricerca scientifica.

Dove faresti crescere i tuoi figli? Esattamente qui dove vivono, anche se si tratta di un piccolo paesino.

Se potessi essere un animale, quale vorresti essere? Sicuramente un uccello, per provare l’ebbrezza del volo!

Sei felice? Diciamo che vivo attimi di felicità, soprattutto direi che sono serena.

Qual è la tua meta ideale per una vacanza? Sicuramente un posto dove si possano coniugare relax e cultura.

Alla prossima,

Nata

FOCACCIA CON DOPPIO RIPIENO

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Come ho scritto altre volte, almeno una volta a settimana preparo la pizza o la focaccia o qualche altro rustico, in genere il sabato o, più raramente il venerdì. Questa focaccia l’ho preparata proprio per la cena di venerdì scorso, anche perchè mia figlia Chiara aveva invitato la sua amica del cuore S. a cenare e poi dormire a casa nostra e ho voluto preparare…qualcosa di buono.

Infatti, capita spesso che S. rimanga a dormire da noi (o che, al contrario Chiara vada a casa sua) e capita altrettanto spesso che si mettano d’accordo tra di loro, comunicandoci i loro programmi all’ultimo momento. Ora, ci sono dei giorni in cui non ho molto tempo per cucinare  oppure ne ho poca voglia e preparo qualcosa di sbrigativo e senza tante pretese: insomma, per due volte S. si è dovuta accontentare di….insalata di patate lesse!!! Diciamo che a lei non è importato più di tanto e le ha mangiate tranquillamente, tanto per loro il bello è stare insieme.

Questa volta hanno avuto la bontà di comunicarci le loro intenzioni per tempo e, quindi, ho cucinato qualcosa di più sfizioso. In pratica, ho preparato la pasta da rosticceria, l’ho fatta lievitare per circa 2 ore, poi l’ho condita e cotta in forno: Esattamente, due teglie le ho condite semplicemente con pomodoro e formaggio (insomma, una margherita) e, con la pasta restante, ho fatto questa due focacce chiuse, una ripiena semplicemente di pomodoro, prosciutto cotto e formaggio e l’altra con un doppio ripieno: ai funghi e agli spinaci.

Nel piatto, nella prima foto, potete vedere una fetta della margherita, due fette della focaccia ripiena e poi c’è una fetta di un plumcake salato (preparato sempre venerdì): è venuto morbidissimo, però lo voglio migliorare come sapore, per cui la ricetta ve la darò successivamente.

Ecco, brevemente, come ho farcito la focaccia chiusa. Ho diviso la pasta in due parti, di cui una leggermente più grande. Ho steso quest’ultima nella teglia oliata e l’ho ricoperta con della salsa di pomodoro. Poi, su metà ho messo degli spinaci (ripassati in padella con aglio e olio) e sull’altra metà dei funghi trifolati:

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Ho aggiunto del prosciutto cotto sugli spinaci e della pancetta sui funghi:

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Infine, ho sistemato delle fette di formaggio:

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Ho chiuso con l’altra pasta e ho cotto in forno a 200°C per circa 20-25 minuti.

Vi lascio le foto delle fette (anche se sono venute tutte sfocate, non so perchè):

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Per oggi è tutto. A presto,

Nata

TRECCE CON GLI ASPARAGI

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Buon pomeriggio!

Ieri ho comprato un bel mazzetto di asparagi con cui ho preparato un primo piatto che, devo dire, nella sua semplicità, ci è piaciuto parecchio!

Ecco subito la ricetta, non ho pesato niente, quindi non posso dare dosi precise.

Ingredienti:

asparagi

1 spicchio d’aglio

carote

patate

pancetta

poca panna

grana grattugiato

pasta (io ho usato le trecce)

sale

olio

noce moscata

 

Pulire gli asparagi, eliminare la parte più dura del gambo, tagliare la parte restante a pezzi e cuocerli a vapore. Mettere le punte da parte. Unire al resto degli asparagi poca panna, del grana grattugiato e un pò di noce moscata e frullare il tutto, ottenendo così una crema.

Tagliare le carote a rondelle e le patate a cubetti

In una padella soffiggere la pancetta e l’aglio tagliato in due e schiacciato nell’olio, quindi eliminare l’aglio e aggiungere le verdure. regolare di sale e portarle a cottura, unendo eventualmente un goccio d’acqua.  Unire le punte degli asparagi, fare insaporire qualche minuto, spegnere e profumare con una grattata di noce moscata.

Lessare le trecce in abbondante acqua salata e versarle nella padella con il condimento, mescolando delicatamente. Impiattare, versando in ogni piatto un pò di crema di asparagi e mettendovi sopra la pasta.

Alla prossima ricetta,

Nata

 

 

 

N. Y. CHEESECAKE

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Finalmente ritorno con un dolce!
Neanche ci fossimo messi d’accordo con mio cognato, per ieri ho preparato anch’io una cheesecake! Vi avevo già detto in questo post quanto amiamo in famiglia questo tipo di dolce, ci piacciono soprattutto le cheesecakes senza cottura, anche se gradiamo assolutamente anche le cheesecake da forno, come quella che vi presento oggi.
In realtà, non avrebbe bisogno di alcuna presentazione, visto che è “la” cheesecake o, perlomeno, una versione della cheesecake più famosa. Infatti, come accade per tanti altri piatti tradizionali, non c’è una ricetta unica. Tant’è vero che, mentre andavo alla ricerca di questa fantomatica ricetta, mi sono imbattuta in vari siti che vantavano la “ricetta dell’originale New York Cheesecake”, ma che erano tutte diverse l’una dall’altra.
Quella che ho scelto di realizzare sabato scorso l’ho presa qui e, per la precisione, l’autrice parla di N.Y. style cheesecake, quindi non della “vera”: ma, mi è piaciuta e ho deciso di provarla (in futuro, realizzerò anche le altre). Ho cambiato solo la copertura e qualche piccolo particolare nella farcia.

Ingredienti per uno stampo da 20-22 cm di diametro.
Per la base:
100 g di biscotti Digestive
60 g di burro
30 g di zucchero di canna
Per la farcia:
450 g di Philadelphia
150 g di zucchero
10 g di amido (maizena)
2 uova e 1 tuorlo
scorza grattugiata e succo di ½ limone
1 stecca di vaniglia
50 g di panna da cucina
20 g di latte
un pizzico di sale
Per la salsa di accompagnamento:
150 g di fragole
60 g di marmellata di frutti di bosco
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di zucchero

Preparare innanzitutto la base: sbriciolare i biscotti e mescolarli bene con il burro precedentemente fuso con lo zucchero di canna. Pressare il composto con il dorso di un cucchiaio sul fondo di una tortiera, preferibilmente a cerchio apribile, foderata con carta forno e far riposare in frigo per circa 30 minuti.
Raschiare i semini di un pezzetto di bacca di vaniglia. Mescolare la panna con il latte e unirvi i semini e la bacca stessa, lasciandovela per il tempo che la tortiera rimarrà in frigo.
Preriscaldare il forno a 200°C.
Mescolare il Philadelphia con lo zucchero, l’amido, la scorza di limone e il sale. Poi, unire le uova e il tuorlo, uno alla volta, la panna (da cui è stata tolta la bacca di vaniglia) e il succo di limone, amalgamare bene e versare il composto (che sarà abbastanza liquido, ma è del tutto normale) nella tortiera sulla base di biscotti.
Cuocere in forno, a 200°C per i primi minuti, poi abbassare la temperatura a 160°C e proseguire per 45-50 minuti.
Far raffreddare completamente il dolce a temperatura ambiente, quindi riporlo in frigo per almeno 4-5 ore (il mio c’è rimasto per tutta la notte).
Per la salsa di accompagnamento, tagliare le fragole a pezzetti, versare un cucchiaio di zucchero e far macerare in frigo (anche queste le ho preparate la sera prima e, quindi, sono rimaste in frigo tutta la notte).
Mescolare la marmellata con il succo di limone, unirvi le fragole con il sughetto che si è formato e versare il tutto sulla cheesecake.
Ricordarsi di uscire il dolce dal frigo 30 minuti prima di gustarlo.

Cosa dire? È un dolce fresco, delizioso…insomma veramente buono. Devo dire che mi è piaciuta molto la salsa che si sposa bene con il ripieno.

A presto,
Nata

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“OPE” AL FORNO

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Qualche giorno fa, mio marito ha incontrato un conoscente che si diletta a pescare e che aveva delle belle ope appena uscite dal mare e, così, ne ha portate alcune a casa.
Devo qui confessare la mia ignoranza, nel senso che finora non conoscevo il nome italiano di questo pesce. Ho dunque cercato delle informazioni e ho così scoperto che “opa” è il termine dialettale della boga (nome scientifico Boops boops = con occhi grossi, Linneo, 1758), molto comune qui da noi e nel Mediterraneo in generale.
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Le ho preparate in parte grigliate e in parte al forno. Di queste ultime vi riporto la ricetta, che utilizzo anche per altri tipi di pesce.

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Ingredienti:
ope
cipolla
pomodorini
aglio
prezzemolo
limone
olio
sale

Pulire le ope e fare un taglio nella parte ventrale senza però separare i due filetti, aprire leggermente il pesce, salarlo poco internamente e sistemarvi qualche fettina di aglio, un ciuffetto di prezzemolo, mezza fetta di limone e un filino d’olio.
Soffriggere brevemente la cipolla in olio e sistemarla in una pirofila. Allineare sopra i pesci, aggiungere qualche pomodorino tagliato a cubetti, salare poco, irrorare con un filo d’olio e infornare a 180°C per circa 30 minuti, avendo cura di girare i pesci a metà cottura. Io, negli ultimi 5 minuti di cottura, sono passata alla funzione ventilato.

Il pesce, così cucinato, diventa molto morbido e saporito.

Con questo è tutto. A presto,
Nata

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