IL PROGETTO DI MARTA: LA TORTA DEL SUO 6° COMPLEANNO

…che avrei dovuto pubblicare prima, ma avevo perso le foto e, quindi, rimedio ora.
Quando si avvicina il compleanno di uno dei miei figli, ora che sono grandi, chiedo sempre come vorrebbero la torta e, se ne sono in grado, cerco di soddisfare le loro richieste. L’anno scorso, ai primi di giugno, ho fatto questa domanda a Marta che compie gli anni il 24. Nel frattempo una mia amica, anche lei appassionata di dolci, che sapeva avrei dovuto preparare la torta per Marta, mi aveva comprato una candelina che raffigurava Minnie. L’ho fatta vedere a mia figlia e le è piaciuta.

Dopo qualche giorno, mi presenta un foglio dove aveva disegnato nei particolari come sarebbe dovuta essere la sua torta. Ecco cosa mi ha presentato (le scritte le ho aggiunte io):
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Come si può vedere, voleva una torta a tre piani, alla base dei primi due piani avrebbe dovuto esserci dell’erba con dei fiorellini, mentre alla base del terzo avrei dovuto mettere delle ciliegie, poi la candelina sull’ultimo piano e qualche farfalla che svolazzava qua e là.

Ci ho pensato un po’ su e poi ho deciso di decorare la torta con la panna, facendo solo i fiori e le farfalle in pasta di zucchero.
Chiaramente, lei ha controllato ogni fase del lavoro, per assicurarsi che corrispondesse al suo progetto, come aveva fatto l’anno precedente per la torta Barbie: devo dire che è rimasta soddisfatta del lavoro svolto e, anche per questa volta, sono stata promossa (anche se nella mia testa avrebbe dovuto essere diversa, diciamo che avrei potuto fare meglio…).

Eccola:

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Ed ecco la scheda:

piano
BASE           PdS
BAGNA           al limoncello
FARCITURA    crema al limone e cioccolato bianco

2° piano
BASE            PdS
BAGNA            sciroppo di acqua e zucchero
FARCITURA     crema pasticcera (di Renato)

DECORAZIONE panna e pdz

 

Non essendoci ricette nuove, vi rimando ai post precedenti: qui per il pdS (sostituendo l’aroma mandorle con buccia grattugiata di limone), qui per la crema al limone e cioccolato bianco per la crema pasticcera Renato.

Per l’ultimo piano ho comprato un pds confezionato, l’ho tagliato e avevo pensato di farcire pure questo, ma siccome poi la consistenza non mi è piaciuta per niente, alla fine ho solo “incollato” gli strati con un po’ di nutella.

Ecco qualche foto in corso d’opera:
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Anche in questa occasione, ho preparato un piccolo buffet:

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C’erano: i rustici con pasta da rosticceria siciliana (con prosciutto e con wurstel):

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le pizzette, preparate sempre con la pasta da rosticceria:

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l’immancabile focaccia della mamma:

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una frittata arrotolata, farcita con maionese, lattuga, prosciutto e provola:

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una torta salata con fagiolini:

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un cestino di melone con bocconcini di melone e prosciutto crudo (ho ricavato delle palline dal melone e le ho avvolte con prosciutto crudo) e i sushi di mortadella:
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una cheesecake salata con pomodorini e philadelphia (che a dire il vero non mi è piaciuta molto):

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dei gattò di patate monoporzione, farcite con una mousse al prosciutto (che avrebbe dovuto essere più soda, in quanto avrei dovuto usare il Philadelphia in panetti, ma ho trovato solo quello in vaschetta e ho dovuto arrangiarmi):
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e, infine, non fotografati, dei tramezzini, con cipolline sott’olio e maionese e con funghi trifolati e maionese.

Mi sembra sia tutto. A presto,
Nata

I MIEI PRIMI ARANCINI

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Eccomi qua con una delle specialità della gastronomia siciliana. Era in assoluto la prima volta che li preparavo e devo dire che il risultato è stato più che soddisfacente.

Pensando agli arancini, mi viene subito in mente il commissario Montalbano, non so se avete letto i libri di Camilleri o visto i film trasmessi dalla Rai con il bravissimo Luca Zingaretti (io entrambe le cose e anche più di una volta): uno dei racconti si intitola proprio “Gli arancini di Montalbano”: il commissario rinuncia a un viaggio con la fidanzata pur di passare la notte di Capodanno dalla sua cameriera Adelina a gustare i suoi deliziosi arancini.
Questo la dice lunga sulla bontà di questo piatto.

Mentre cercavo qualche informazione in più su questa pietanza, ho appreso anche qualche notizia che non conoscevo:

“come specialità della cucina siciliana, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) con il nome di “arancini di riso”.
Si tratta di una palla o di un cono di riso impanato e fritto, del diametro di 8-10 cm, farcito generalmente con ragù, piselli e caciocavallo, oppure dadini di prosciutto cotto e mozzarella. Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato tipico, che ricordano un’arancia, ma va detto che nella Sicilia orientale gli arancini hanno più spesso una forma conica.
Nella parte occidentale dell’isola questa specialità è conosciuta come “arancina”, mentre nella parte orientale è chiamata “arancino”. Secondo lo scrittore Gaetano Basile la pietanza dovrebbe essere indicata al femminile, in quanto il nome deriverebbe dal frutto dell’arancio, l’arancia appunto, che in lingua italiana è al femminile. Tuttavia in siciliano la declinazione al femminile dei frutti non è frequente quanto in italiano, e nel caso specifico l’arancia viene detta arànciu. Pertanto in siciliano il nome di questa pietanza è originariamente al maschile (arancinu).
Quasi tutte le grandi città siciliane ne rivendicano la paternità. In particolare nel comprensorio catanese si sostiene che la forma a cono si debba ad una ispirazione data dall’Etna: infatti tagliandone la punta esce dall’arancino il vapore che ricorderebbe il fumo del vulcano, mentre la superficie croccante della panatura e il rosso del contenuto ne rievocherebbero la lava nei suoi due stadi, calda e fredda. Sempre nel catanese, la forma a palla del prodotto ha generato un accostamento con le persone corpulente, definite con tono di scherno arancinu che’ peri (arancino con i piedi, ossia arancino che cammina), per indicare una persona particolarmente rotonda
Fonte: Wikipedia

In definitiva, da noi, nel messinese l’arancino è maschio ed è di forma conica.

Come accade per i piatti tradizionali, ci sono delle varianti nella preparazione: per quanto mi riguarda, ho seguito i consigli di mia madre e di una mia amica, entrambe preparano arancini molto buoni!!!

Ecco alcuni consigli:

Sia il riso che il ragù è bene prepararli in anticipo, l’ideale è il giorno prima, in modo che siano ben freddi al momento della composizione degli arancini (il riso deve essere duro e appiccicoso). Io ho fatto così e mi sono trovata benissimo. Inoltre, essendo la preparazione abbastanza lunga, ci si può organizzare meglio.
• Per quanto riguarda il riso, chiaramente è importante scegliere quello giusto: il più indicato è il riso originario.
• Per quanto riguarda il ragù, ognuno può seguire la propria ricetta, l’importante è che sia piuttosto asciutto.

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Con le dosi riportate, ho ottenuto 40 arancini non molto grandi.

Per il riso:
1 Kg di riso originario
circa 2,5 l di brodo vegetale
½ cipolla tritata
50 g di burro
50 g di grana grattugiato
2 bustine di zafferano
sale
olio

Per il ripieno.
Per il ragù (io lo faccio a occhio, qui riporto delle dosi approssimative):
300 g di macinato misto di vitello e maiale
½ cipolla tritata
1 carota grattugiata
1 gambo di sedano tritato
1 spicchio d’aglio tritato
circa 200 g di passata di pomodoro
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro sciolto in poca acqua
½ bicchiere di vino bianco
sale
olio
circa 200 g di piselli
Inoltre:
prosciutto cotto a cubetti
formaggio filante a cubetti (io ho usato il galbanino)

Per la lega (ve ne avanzerà, ma è bene prepararne in abbondanza per poter immergere bene l’arancino):
800 ml di acqua
circa 400 g di farina
una manciata di sale

Per l’impanatura:
abbondante pangrattato

Per friggere:
abbondante olio di semi (io uso quello di arachidi)

Per il riso: sciogliere lo zafferano nel brodo caldo e regolare di sale. Fare appassire la cipolla in olio, unire il riso e farlo tostare. Versare quasi tutto il brodo e portare a cottura: spegnere quando il riso è al dente e asciutto (se necessario aggiungere altro brodo, poco alla volta). Mantecare con il burro e il grana e versare il riso in un contenitore basso e largo (io ho usato una teglia rettangolare) e, una volta freddo, metterlo in frigo.

Per il ragù: soffriggere in olio la cipolla, la carota, il sedano e l’aglio, aggiungere il macinato, farlo rosolare sgranandolo bene, sfumare con il vino, versare la passata e il concentrato di pomodoro, salare e far cuocere a fuoco basso fino a quando sarà ben asciutto (io ho impiegato circa 1 ora e 30 minuti). Intanto, rosolare un po’ di cipolla in olio, unire i piselli e poca acqua, salare e portare a cottura, senza farli disfare. Unirli al ragù e far raffreddare il tutto.

Al momento di assemblare gli arancini, preparare innanzitutto la lega, cioè una pastella che serve a sigillare l’arancino: basta mescolare farina, acqua e sale amalgamando bene con una frusta. Le dosi che vi ho dato sono indicative: bisogna regolarsi in modo da avere una pastella densa.

Per comporre gli arancini, è bene disporre sul piano di lavoro tutto il necessario:
• il riso
• il ragù
• i cubetti di prosciutto e formaggio
• la lega
• il pangrattato
• un contenitore con dell’acqua per bagnarsi le mani durante la fase di riempimento, tra un arancino e l’altro (in modo che il riso non si appiccichi alle mani stesse)
• vassoi (ne servono più di uno) per sistemare gli arancini nelle varie fasi della preparazione.

Bagnarsi le mani, prendere una cucchiaiata abbondante di riso e metterla nel palmo della mano: per la quantità, vi regolerete man mano che li fate! Con le dita dell’altra mano, fare un buco al centro e creare un cavità spingendo il riso verso l’esterno.
Quindi, mettere un cucchiaino abbondante di ragù e dei cubetti di prosciutto e di formaggio: bisogna regolarsi a occhio, il ripieno non deve essere né troppo poco (altrimenti l’arancino sa soprattutto di riso) né assai (altrimenti si rischia di non poter chiudere bene l’arancino): anche in questo caso, ci si regola man mano che si preparano.
Ora bisogna richiudere il riso attorno al ripieno e dare la forma conica. Poi, bisogna compattarlo bene, girando l’arancino tra le mani. Io, inizialmente, pensando di non riuscirci, li ho fatti rotondi, poi invece ho scoperto che dare la forma conica in realtà non è così difficile. Infatti, nelle foto si vedono entrambe le forme.
A questo punto avremo tutti gli arancini formati e sistemati sui vassoi:
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Ora bisogna passare alle fasi di lega e panatura: su consiglio della mia amica, ho separato le due fasi procedendo per un tot di arancini alla volta, cioè uno alla volta ho immerso 5 arancini nella pastella in modo che ne fossero ricoperti bene e li ho appoggiati sul vassoio: in questo modo, la pastella può sgocciolare un po’, eliminando quella in eccesso, ma non ha il tempo di asciugarsi del tutto.
Poi, sempre uno alla volta, ho passato gli arancini nel pangrattato, pressando bene con le mani in modo che si saldasse bene alla lega.
Sistemati questi 5 arancini sul vassoio, procedere con altri 5 fino a completarli tutti.

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Infine procedere alla cottura: friggere gli arancini in olio profondo, pochi alla volta, fino a quando saranno ben dorati. Io non ho la friggitrice, quindi ho usato una pentola profonda.
Gustarli caldi.
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Avendone preparati in abbondanza, in parte li ho congelati, chiaramente non fritti. Quando si vogliono consumare, bisogna farli scongelare, meglio se in frigo, ricompattarli se necessario e friggerli. La mia amica mi ha detto che, se lo si ritiene opportuno, si possono nuovamente passare nella lega e nel pangrattato. Io non l’ho fatto e non ho avuto problemi.
Si mantengono molto bene.

Mi sembra di essere stata, come al solito lunga ma abbastanza chiara. Per ora vi saluto,
Nata

FESTA PER I 3 ANNI DI SEBASTIANO: RUSTICI CON PASTA DA ROSTICCERIA SICILIANA

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Come accennavo nel post precedente, per il 3° compleanno di Sebastiano ho preparato un piccolo buffet, che comprendeva:

focaccia “tradizionale” (scarola e acciughe):

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rustici preparati con pasta da rosticceria siciliana:
i calzoni con prosciutto e formaggio:

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e i rollò con i wurstel:

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E, per finire, gli arancini:

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Oggi vi voglio lasciare la ricetta dei rustici con pasta da rosticceria siciliana. Li faccio ormai da un po’ di anni (la ricetta l’ho trovata su Cookaround) e sono una garanzia di successo (qualcuno mi ha anche chiesto se fossero stati comprati): vi assicuro che sono buonissimi!
Si tratta in sostanza di una pasta brioche con cui si possono preparare vari tipi di rustici. In questo caso ho preparato solo i rollò con i wurstel e i calzoni con prosciutto e formaggio, entrambi in versione mignon. Innanzitutto, vediamo la ricetta base. Lo strutto conferisce morbidezza alla pasta, chi lo volesse potrebbe sostituirlo con burro che invece rende la pasta più croccante (io, personalmente, preferisco di gran lunga lo strutto). Con questa dose ho ottenuto 25 pezzi mignon.

Per l’impasto:
1 Kg di farina 00
20 g di sale
100 g di strutto
100 g di zucchero
25 g di lievito di birra
circa 500 g di acqua tiepida
uovo per spennellare
semi di sesamo (facoltativi)

L’impastatrice sicuramente agevola il lavoro, ma si può fare benissimo anche senza (come faccio io). Strofinare con le mani (o nell’impastatrice) lo strutto con la farina e il sale in modo che la farina assorba lo strutto e gli ingredienti siamo perfettamente amalgamati. Fare la fontana e, al centro, mettere lo zucchero, un po’ dell’acqua e il lievito, farlo sciogliere, unire la restante acqua e impastare per circa 10-15 minuti, lavorando bene l’impasto con le mani. Si deve ottenere un impasto liscio e omogeneo, che non si attacchi più alle mani.
A questo punto bisogna suddividere l’impasto in tante palline del peso di circa 40-50 g se si vogliono preparare i rustici in formato mignon, di circa 100 g per i pezzi più grandi; è meglio pesarli, in questo caso, dato che non ho più la bilancia digitale, ho fatto ad occhio.

Per i rollò con i wurstel:
bisogna formare un cordoncino con la pasta e avvolgerlo semplicemente intorno al wurstel che io preferisco tagliare a metà per il lungo.

Per i calzoni con prosciutto e formaggio:
innanzitutto avvolgere un bastoncino di provola (io uso il galbanino) in mezza fetta di prosciutto.
Stendere la pallina, mettervi sopra il ripieno e richiudere la pasta intorno ad esso sigillando bene e dando una forma allungata, come si può vedere nella foto.

Una volta preparati i rustici, sistemarli in teglie o sulla placca del forno ricoperte con carta forno e far lievitare per circa 4 ore (al solito il volume deve raddoppiare).
Spennellare i rustici con uovo sbattuto (si può usare anche il latte, ma con l’uovo sono più gustosi), cospargere a piacere con i semi di sesamo (io l’ho fatto solo con alcuni, perché ai miei figli i “semetti”, come dicono loro, non piacciono) e cuocere in forno caldo a 200°C per circa 10-15 minuti, finchè sono dorati (ognuno si regoli poi in base al proprio forno).
Per oggi è tutto. Alla prossima, con gli arancini,
Nata

TORTA TOPOLINO

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Salve a tutti!
Questa torta, di cui all’epoca sono rimasta veramente soddisfatta, l’ho preparata per il 2° compleanno di mio figlio Sebastiano, il 18 ottobre 2013.
Questa volta ho usato pasta di zucchero comprata e mi sono trovata molto meglio che con quella fatta in casa.

Topolino è stato “costruito” con la tecnica 2D, una tecnica relativamente facile che permette di ottenere dei buoni risultati anche per i meno esperti di sugar art. Bisogna solo avere un po’ di pazienza e precisione nel collegare i vari pezzi, come se si facesse un puzzle.
Prima o poi, conto di fare un tutorial per spiegareil procedimento che ora, invece, vi descriverò per sommi capi. Per prima cosa, bisogna stampare il disegno della grandezza che dovrà avere una volta posizionato sulla torta: è meglio scegliere soggetti che non abbiano molti “pezzi” piccoli. Ora bisogna ritagliare i vari pezzi di diverso colore, posizionarli sulla pasta di zucchero stesa non troppo sottilmente e ritagliarne i contorni.
A questo punto, basta “collegare” i vari pezzi. Io ho poi ripassato i contorni e ho disegnato alcuni particolari (come gli occhi, le dita, le pieghe delle scarpe, il filo dei palloncini e le stelle filanti) con pennarello alimentare nero. Anche la scritta “Buon compleanno” è fatta con pennarello alimentare azzurro.

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Detto questo, passiamo alla scheda della torta:

BASE                       alternativa al pdS di Raff da 24 cm di diametro
BAGNA                    sciroppo alla vaniglia
FARCITURA             crema mascarpone e nutella
STUCCATURA          panna
DECORAZIONE        pdz e pennarelli alimentari

Passiamo alle ricette, quella dell’alternativa al pdS di Raff l’ho trovata su Cookaround, ha una consistenza simile al pdS ma è più soffice e profumata. Della crema mascarpone e nutella ho trovato più versioni, con diversi dosaggi degli ingredienti: ho voluto provare questa in cui la quantità di nutella non è molto elevata (ho messo 6 cucchiai rasi) per non coprire molto il gusto del mascarpone e devo dire che è venuta veramente buona e gustosa.

Alternativa al pdS di Raff:
5 uova
200 g di zucchero
220 g di farina (io uso la miscela per torte della Barilla)
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina (o scorza grattugiata di limone o altro aroma a piacere)
80 g di burro liquefatto e freddo
Sbattere a schiuma i tuorli con 5 cucchiai di acqua bollente, unire lo zucchero e la vanillina (o altro aroma) e continuare a sbattere fino ad ottenere una massa spumosa (come si fa per il pdS). Montare gli albumi a neve fermissima con un pizzico di sale e incorporarli al composto. Ora aggiungere, poco per volta e mescolando con un cucchiaio dal basso verso l’alto, la farina e il lievito setacciati. Infine , unire il burro sempre con lo stesso movimento. Versare l’impasto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati). Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 25-30 minuti (regolarsi in base al proprio forno).

Crema mascarpone e nutella:
500 g mascarpone
6 cucchiai nutella
200 ml panna montata
Il procedimento è semplicissimo: basta mescolare bene il mascarpone e la nutella e poi amalgamarvi la panna montata.
Ecco qualche altra foto:
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Oltre alla torta, ho preparato anche un piccolo buffet con l’aiuto di mia madre con la sua buonissima focaccia. Purtroppo ho fotografato solo qualcosa:
quiche lorraine:
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sfoglia con cipolle (prima cotte in padella con olio) e tonno:

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Non ho invece fotografato:
tramezzini con:

prosciutto cotto, lattuga e maionese
cipolline sott’olio e maionese
tonno, lattuga e maionese

focaccia con:

pomodoro e formaggio (galbanino)
pomodoro, lattuga, acciughe e formaggio
pomodoro, wurstel e formaggio
pomodoro, funghi trifolati, prosciutto cotto e formaggio
pomodoro, lattuga, prosciutto cotto e formaggio

Bene, è tutto. A presto.
Nata

BUFFET DI MARTA PARTE 2: LE RICETTE

Salve a tutti!
Come accennavo nel post precedente, vi scrivo alcune delle ricette del buffet di Marta. Alcune le ho prese dal forum di Cookaround, modificandole a mio piacimento. Il più delle volte, non seguo alla lettera la ricetta, tranne nel caso dei dolci (perlomeno la prima volta che li faccio, poi se la ricetta mi piace e decido di rifarla, apporto qualche cambiamento, se lo ritengo opportuno). In molti casi, la ricetta mi serve da solo da spunto.
Basta con le chiacchiere, andiamo alle ricette.

 

Involtini di melanzane con tonno

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Ingredienti:
melanzane
tonno sott’olio
capperi
emmental
Tagliare le melanzane a fette non troppo sottili e grigliarle.
Fare un composto con tonno sgocciolato, emmental e capperi tritati. Sistemare un po’ di questo composto su ogni fetta e arrotolare. Condire con un’emulsione fatta con olio, aceto e menta.

Mini quiche alle verdure (con cipolle e con funghi)

Queste quiche le ho ideate io, sono quelle accanto agli involtini, nella foto sopra
Ingredienti (le dosi sono approssimative):
2 rotoli di pasta sfoglia (500 g)
1 cipolla
4-5 funghi champignon
formaggio che fonde (io ho usato il galbanino)
3 uova
circa 10 cucchiai di latte
circa 3 cucchiai di grana grattugiato
aglio
olio, sale e pepe
Affettare le cipolle e cuocerle con sale, poco olio e un goccio d’acqua.
Affettare i funghi e tribolarli con olio, sale e aglio.
Ricavare dalla pasta sfoglia dei dischi poco più grandi degli stampi (i miei avevano un diametro di circa 10 cm), rivestire gli stampini imburrati, bucherellare il fondo con una forchetta e mettere un fettina di formaggio. Riempire, quindi, con le verdure: metà le ho riempite con le cipolle e metà con i funghi.
Mescolare le uova con latte, grana e un po’ di sale e distribuire il composto sulle verdure.
Cuocere nel forno preriscaldato a 180°C per circa 15-20 minuti.
Sono più buone tiepide o a temperatura ambiente.

 

Involtini di melanzane siciliani

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Questa ricetta l’ho trovata sul blog “Le leccornie di Danita” (http://leleccorniedidanita.blogspot.it/2010/06/involtini-di-melanzane-siciliani.html), una bravissima foodblogger siciliana, che è una continua fonte d’ispirazione.
Riporto comunque la ricetta.
Ingredienti (le dosi sono approssimative):
melanzane
salsa di pomodoro (meglio, dico io, quella fatta in casa)
cipolla
mollica di pane (non pangrattato)
uva passa
pinoli
grana
Friggere le melanzane precedentemente tenute in acqua e sale e scolate.
Soffriggere un po’ di cipolla tagliata sottile, farvi sciogliere un paio di filetti di acciuga, unire la mollica e farla tostare. Aggiungere l’uva passa (prima ammollata in acqua tiepida e strizzata), i pinoli, il grana e un paio di cucchiai di salsa di pomodoro e fare insaporire.
Distribuire il composto sulle fette di melanzana e arrotolarle.
Mettere in una teglia un po’ di salsa di pomodoro, sistemare gli involtini, coprire con altra salsa e del grana grattugiato e infornare a 180°C per 10 circa minuti
Sono buoni da mangiare tiepidi o freddi

 

Olive farcite in crosta

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Ingredienti:
olive verdi grosse snocciolate
pasta sfoglia
Per farcire: formaggio, wurstel, prosciutto cotto a cubetti, acciughe sott’olio e…quello che vi suggerisce la fantasia.
Tagliare a bastoncini gli ingredienti scelti per la farcitura e inserirli nel foro delle olive.
Avvolgere ogni oliva con una striscetta di pasta sfoglia e sistemarle in una teglia ricoperta di carta forno. Cuocere a 190-200°C per circa 20 minuti o comunque finchè saranno dorate.
Servirle tiepide.
Si possono preparare in anticipo

 

Cestini del contadino

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Ingredienti (le dosi sono approssimative):
un rotolo di pasta sfoglia (250 g)
patate tagliate a cubetti
piselli
circa 60 g di prosciutto cotto a dadini
circa 100 g di mozzarella a dadini
3 uova
150 ml di latte
grana grattugiato
olio, sale e pepe
un pizzico di noce moscata
Lessare le patate e i piselli e farli poi insaporire in padella con un goccio d’olio, sale e pepe.
Mescolare le uova con circa 2 cucchiai di grana, il latte, sale, pepe e noce moscata. Unire le verdure, la mozzarella e il prosciutto e amalgamare.
Ricavare dalla pasta sfoglia dei dischi poco più grandi degli stampi (i miei avevano un diametro di circa 10 cm), rivestire gli stampini imburrati, bucherellare il fondo con una forchetta e riempire con il composto preparato, cospargere con altro grana e cuocere nel forno preriscaldato a 180°C per circa 15-20 minuti.
Sono veramente buone tiepide o a temperatura ambiente.

 

Cilindretti di crudo e rucola

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Ingredienti (le dosi sono approssimative):
100 g di prosciutto crudo
120 g di stracchino
rucola
pepe nero
Allineare su un piano le fette di prosciutto. Spalmarvi sopra il formaggio mescolato, a piacere, con il pepe e coprire con la rucola.
Arrotolare, più strettamente possibile, avvolgere con pellicola trasparente e mettere in frigo: è meglio prepararlo in anticipo, in modo che si compatti bene (io l’ho fatto il giorno prima).
Usando un coltello ben affilato, tagliare il rotolo in tanti cilindretti (i miei non erano perfettamente tondi!!!) e servirli su dei crostini.
Una vera delizia!!!

 

Sushi di mortadella

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Ingredienti (le dosi sono approssimative):
circa 3 fette di mortadella tagliate spesse
180 g di crescenza
50 g di pistacchi sbucciati e tritati
olive verdi (facoltativo)
Lavorarla crescenza con sale, pepe e i pistacchi.
Tagliare la mortadella in strisce larghe circa 3 cm (usare la parte centrale) e arrotolare ogni striscia in modo da creare un cilindro.
Riempire ogni cilindro con la crescenza. Mettere i cilindri in piedi (io li ho sistemati su dei crostini) e decorare con mezza oliva.
Ottimi, soprattutto se si usa una mortadella “profumata e gustosa”.

 

Mi sembra che per oggi sia tutto. A presto.
Nata