RED VELVET CAKE

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Salve a tutti!
Questo articolo avrei voluto/dovuto pubblicarlo ieri, ma il computer è stato tutto il giorno off-limits per cui ho dovuto rimandare e ne approfitto oggi che padre e figli sono usciti a fare una passeggiata.
Premetto che San Valentino non lo festeggiamo ormai da anni, l’abbiamo fatto i primi anni di fidanzamento, poi l’abbiamo, per così dire, ignorato. Quest’anno, invece, è stato la scusa per preparare una torta che volevo provare da tanto tempo, la famosa red velvet cake. Non mi dilungo a parlarne, perché è molto conosciuta: dirò solo che è una torta americana, dal caratteristico colore rosso vivo e dalla consistenza molto “morbida”, da cui l’appellativo velvet, cioè velluto. Il colore rosso la rende una torta adatta alle festività natalizie e alla ricorrenza di San Valentino.
Essendo abbastanza umida di suo, non va assolutamente bagnata e, tipicamente, viene farcita con una crema a base di formaggio morbido.

Cercando nel web, non ho trovato due ricette che fossero uguali e, non sapendo quale scegliere, alla fine mi sono fermata su questa http://lericettedichiccake.blogspot.it/2011/07/red-velvet-loriginale.html#comment-form, semplicemente perché l’autrice nell’articolo scriveva: “Ma non una ricetta qualunque, una della tante che trovate sul web….. questa è l’originale e favolosa ricetta americana!”. Io, comunque, qualche modifica l’ho fatta (in particolare, ho dimezzato la quantità di olio di semi di girasole che mi sembrava veramente eccessiva).

Il colore rosso, in realtà, si dovrebbe ottenere in modo naturale, per reazione chimica tra latticello e bicarbonato, però in molte ricette ho visto che il bicarbonato viene sostituito dal lievito e, pertanto, per avere il colore rosso si aggiunge del colorante all’impasto.
Per preparare la base di questa torta, serve un ingrediente sconosciuto in Italia, il latticello, che, come ho potuto appurare dalle mie ricerche, si può ottenere in tre modi:
1) facendo inacidire il latte con succo di limone o aceto di mele
2) mescolando yogurt e latte in parti uguali
3) facendo…impazzire la panna
Io, giusto per complicarmi un po’ la vita, ho scelto la terza opzione: in pratica bisogna montare la panna fino a farla, come detto prima, impazzire separando così il burro da un liquido che è appunto questo famoso latticello (ve ne parlerò in un altro articolo).

Anche, per quanto riguarda la farcitura, ho riscontrato più varianti, io non ho usato il frosting riportato nella ricetta del link sopra riportato (a base di formaggio cremoso e burro), ma un altro a base di Philadelphia e mascarpone (molto goloso).

Devo dire che anche il gusto della torta è particolare, diverso dai dolci cui siamo abituati, ma è gradevole. Sicuramente, la rifarò, provando qualche altra ricetta, anche perché onestamente la quantità di olio di semi, pur dimezzata, mi sembra troppa, mentre in altre ricette si usa il burro e in dosi ancora minori.

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Passiamo, quindi alla ricetta (in rosso le mie modifiche):

Per la base. Per una teglia da 24 cm di diametro:
350 g di farina autolievitante (farina 00 + ½ bustina di lievito)
300 g di zucchero
5 g di bicarbonato
5 g di cacao amaro (l’ho omesso)
un pizzico di sale
250 ml di latticello (ottenuto da 500 ml di panna fresca)
2 uova a temperatura ambiente
375 ml olio di girasoli (180 ml)
5 ml di aceto bianco
25 ml (o 5 cucchiaini rasi se usate quello in polvere) di colorante alimentare (non l’ho misurato, ma era meno di ½ cucchiaino di colorante in gel)
5 ml di vaniglia (una fialetta di aroma vaniglia)

Setacciare e mescolare farina, bicarbonato, zucchero e sale.
Mescolare latticello, uova, olio, aceto, colorante e vaniglia.
Unire poi solidi e liquidi, mescolando fino ad ottenere un impasto omogeneo. Travasare il composto nello stampo rivestito con carta forno (io uso gli stampi a cerchio apribile, rivesto il fondo con la carta e imburro i lati) e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 1 ora (controllare la cottura con uno stecchino o, come faccio io, con uno spaghetto).
Qui sotto, il composto nello stampo, prima di essere infornato:

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Per il frosting:
250 g di Philadelphia
250 g di mascarpone
300 ml di panna montata
100 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di succo di limone

Mescolare Philadelphia, mascarpone, zucchero e succo di limone per ottenere un composto liscio e cremoso. Unire poi la panna e mescolare fino ad avere un composto omogeneo.

Una volta che la torta si è raffreddata, togliere il bordo esterno che risulta di colore più scuro, marroncino e tagliarla in tre strati. Metterne da parte un po’ per la decorazione. Bisogna fare molta attenzione, perché la torta, essendo molto morbida, si rompe facilmente (effettivamente in qualche ricetta, si diceva di mettere la torta in congelatore per il tempo sufficiente a farla raffreddare bene, in modo da poterla tagliare senza tanti rischi di rottura. Lo terrò presente la prossima volta!). Farcirla con parte del frosting e usare il resto per rivestire esternamente la torta.
Sbriciolare la base messa da parte e usarla per decorare. Essendo una torta già ricca di suo, l’ho decorata molto semplicemente, rivestendo di briciole il bordo e disegnando un cuore, vista la circostanza.
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Ecco infine una foto dell’interno e della fetta:

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È tutto. A presto,
Nata

11 pensieri su “RED VELVET CAKE

  1. Bella anche la tua red velvet! Vedo che anche tu hai fatto il latticello in casa, anche io… Ora ogni volta che mi serve lo faccio da me cosí ho sia il burro che il latticello! 😉
    Cmq è vero… Per ste ricette famose non si trovano mai due uguali! 😉
    Bacioni

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    1. Grazie! Sì, ho voluto provare a fare ‘sto benedetto latticello, anche se stavo per rinunciarci perchè la panna non voleva saperne di “impazzire” per bene. Poi, grazie alla mia cocciutagine ci sono riuscita e devo dire che si ottiene un burro veramente buono!

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  2. che goduria questa torta, non mi sono mai cimentata in una red velvet, mi sembra il momento di provarci … con la tua ricetta! Baci Giulia

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